{"id":18939,"date":"2022-03-09T10:59:05","date_gmt":"2022-03-09T09:59:05","guid":{"rendered":"https:\/\/www.anicecommunication.com\/it\/?p=18939"},"modified":"2022-03-18T17:33:25","modified_gmt":"2022-03-18T16:33:25","slug":"aiways-whats-next","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.anicecommunication.com\/it\/aiways-whats-next\/","title":{"rendered":"Aiways What’s Next: un buon design deve essere sempre funzionale?"},"content":{"rendered":"
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Shanghai\/Monaco, 9 marzo 2022<\/strong> \u2013 Con il titolo \u201cWhat\u2019s next?\u201d, Aiways prosegue la sua serie di interviste con figure di spicco dell\u2019industria, del commercio e della politica. La sesta protagonista intervistata \u00e8 Alexandra von Frankenberg, fondatrice del leggendario marchio di costumi tradizionali Amsel, nonch\u00e9 interior designer di grande successo. Con Alexander Klose, Managing Director di Aiways, ha parlato principalmente di design e del perch\u00e9 non sempre la forma debba essere subordinata alla funzionalit\u00e0. Ad Alexandra von Frankenberg piace citare Carlos Obers: \u201cIl design \u00e8 arte che si rende utile. Perch\u00e9 tra utilit\u00e0 e praticit\u00e0 c’\u00e8 una piccola ma sottile differenza\u201d.<\/p>\n Cos’\u00e8 il design?<\/em><\/strong><\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cQuesta \u00e8 una domanda a cui in linea di principio \u00e8 difficile rispondere. In questi casi faccio sempre riferimento a Carlos Obers, il leggendario copywriter che negli anni ’80 coni\u00f2 l’espressione: ‘Il design \u00e8 arte che si rende utile’. Credo che questo riassuma perfettamente il concetto, perch\u00e9 un buon design si pu\u00f2 senza dubbio considerare una forma d’arte\u201d.<\/p>\n Da SX: Alexander Klose e Alexandra von Frankenberg<\/em><\/p>\n Un buon design deve anche essere pratico?<\/em><\/strong><\/p>\n Alexander Klose: \u201cVisto che siamo in tema di citazioni, nel mondo delle auto di solito si segue il motto ‘la forma segue la funzione’, perch\u00e9 un veicolo serve a realizzare uno scopo e il design deve adattarsi di conseguenza. L’estetica ha il suo ruolo, certo, ma i due elementi non possono vivere separati. \u00c8 un mix di entrambe le cose. Prese singolarmente la funzione e la forma non sono sufficienti. Per quanto riguarda le auto, poi, ci sono altri limiti da considerare. Il design deve sempre andare di pari passo con la tecnica e al tempo stesso occorre tenere tutto sotto controllo per evitare di prendere la strada sbagliata. Durante il processo di sviluppo bisogna sempre chiedersi: ‘Questa funzione \u00e8 davvero necessaria? Rappresenta un vantaggio per il cliente?’. Il design \u00e8 buono quando serve a qualcosa, il cliente deve poterne trarre vantaggio\u201d.<\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cNessuno progetterebbe una bicicletta quadrata. Certo, essere in grado di progettare una bella bicicletta \u00e8 un’arte, ma le ruote devono essere rotonde. Utilit\u00e0 e praticit\u00e0 non sono sempre sinonimi, in quanto un buon design, cio\u00e8 qualcosa considerato bello, non deve necessariamente essere anche funzionale. Prendiamo ad esempio la poltrona che ho nel mio soggiorno. \u00c8 un pezzo di design molto piacevole esteticamente, ma non la definirei utile. Ci si pu\u00f2 sedere, ma \u00e8 enorme e non particolarmente comoda. Quindi svolge la sua funzione, ma non \u00e8 particolarmente pratica. \u00c8 per questo che non credo che un buon design debba essere necessariamente funzionale\u201d.<\/p>\n Un buon designer pu\u00f2 progettare<\/em><\/strong> qualsiasi cosa?<\/em><\/strong><\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cUn designer deve saper comprendere il prodotto che sta progettando. Deve conoscere la composizione dei materiali e la tecnica. In sartoria, ad esempio, bisogna sapere esattamente a cosa serve un capo. Non si pu\u00f2 semplicemente iniziare a cucire qualcosa a caso. In linea di principio, tuttavia, direi che un buon designer \u00e8 in grado di lavorare in qualsiasi settore, a patto di conoscere a fondo il prodotto\u201d.<\/p>\n Alexander Klose: \u201cPer progettare un’auto \u00e8 essenziale comprenderne le funzioni per lavorare efficacemente su aerodinamica ed efficienza, aspetti che ovviamente influiscono direttamente su costi e consumi. Il design fa un’enorme differenza in quest’ambito. Di conseguenza la funzione ha un\u2019alta priorit\u00e0 e la linea che i nostri progettisti devono percorrere \u00e8 estremamente sottile, perch\u00e9 acquistare un’auto \u00e8 senza dubbio anche una decisione dettata dall\u2019emozione e non si possono conquistare i cuori delle persone con un veicolo dallo scarso appeal estetico. Per noi non si pu\u00f2 avere l’una senza l’altra: forma e funzione devono essere tenute in perfetto equilibrio\u201d.<\/p>\n Un buon design ha bisogno di essere riconosciuto?<\/em><\/strong><\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cNon ne sono sicura. Quando si diventa noti come designer, nel mondo della moda o dell’arredamento di interni, ovviamente ci si esprime con il proprio stile e si viene quindi riconosciuti; tuttavia, non credo che un buon design abbia necessariamente bisogno di riconoscimento. Un buon designer pu\u00f2 fare qualsiasi cosa, anche qualcosa di nuovo, se dispone di un buon senso estetico. Un buon design pu\u00f2 considerarsi veramente di valore solo quando mette da parte l’egocentrismo. Il prodotto in generale deve soddisfare le esigenze, senza necessariamente riflettere ci\u00f2 che caratterizza il mio stile\u201d.<\/p>\n Alexander Klose: \u201cTrovo il discorso molto interessante, visto che mi \u00e8 capitata un’esperienza in cui il designer ha finito con il progettare qualcosa che non soddisfaceva altro che le sue aspettative andando cos\u00ec in una direzione completamente sbagliata\u201d.<\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cCredo che essere un buon designer significhi non prendersi troppo sul serio ed evitare di mettere se stessi al centro di tutto. Certo, c’\u00e8 una contraddizione interna, perch\u00e9 qualsiasi designer vuole essere riconosciuto per il proprio valore, ma bisogna saper leggere tra le righe e mediare tra i desideri del cliente e le proprie idee. Per farlo, di solito presento le mie idee e do vita a una discussione, in modo che alla fine il cliente pensi che l\u2019idea sia stata sua. In questo modo entrambi siamo soddisfatti\u201d.<\/p>\n Un cattivo design si nota immediatamente?<\/em><\/strong><\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cSenza dubbio. Non solo si riconosce subito un cattivo design, ma anche la bassa qualit\u00e0, anche se l\u2019argomento \u00e8 senza dubbio estremamente soggettivo. Ci\u00f2 che per una persona \u00e8 fantastico, per un’altra non lo \u00e8 affatto. Fattori come la qualit\u00e0 e la funzionalit\u00e0 possono essere valutati in modo molto pi\u00f9 approfondito e oggettivo, perch\u00e9 sono elementi misurabili. Tuttavia, anche ci\u00f2 che non \u00e8 pi\u00f9 trendy non \u00e8 necessariamente brutto: se lo ripensi, lo rinnovi e lo carichi di nuove emozioni, allora pu\u00f2 improvvisamente generare un nuovo interesse\u201d.<\/p>\n Alexander Klose: \u201cUn buon design \u00e8, nella maggior parte dei casi, funzionale. Se non lo \u00e8, faticherei a considerarlo un buon design. A meno che la funzione non sia trascurabile, come nel caso di una poltrona bella ma scomoda. \u00c8 un bell’oggetto, ma se ti ci dovessi sedere ogni giorno non la compreresti\u201d.<\/p>\n Come ti comporti in un ambiente tradizionale e conservatore come quello dei costumi popolari?<\/em><\/strong><\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cOttima domanda. Non abbiamo cominciato con l’idea di stravolgere completamente il settore. Abbiamo iniziato facendo ci\u00f2 che ci piaceva, aggiungendo un elemento nuovo a un ambito tradizionale. I costumi tradizionali esistono da secoli, \u00e8 un comparto che non scomparir\u00e0 mai perch\u00e9 appartiene al paese e alla gente. Ci\u00f2 che facciamo \u00e8 semplicemente mixare tradizione e modernit\u00e0 e, anche se sembra banale, funziona. E anche molto bene. Soprattutto tra le nuove generazioni, da qualche tempo i costumi tradizionali stanno vivendo un vero e proprio boom. I clienti moderni sono anche pi\u00f9 esigenti; vogliono nuovi look, nuove tendenze, tutto nel ristretto quadro dei costumi tradizionali. La sfida, quindi, \u00e8 reinventarsi costantemente e rinnovare ci\u00f2 che \u00e8 familiare\u201d.<\/p>\n La chiave del successo in settori cos\u00ec fortemente competitivi e con personale qualificato \u00e8 superare le grandi aziende con un team di piccole dimensioni?<\/em><\/strong><\/p>\n Alexandra von Frankenberg: \u201cNon voglio parlare di sorpasso. Perch\u00e9 ci concentriamo su altre cose, oltre alla quantit\u00e0. L\u2019accuratezza \u00e8 fondamentale in questo contesto. Specialmente all’inizio abbiamo lavorato in maniera incredibilmente disciplinata e concentrata, reinvestendo ogni euro guadagnato nell’azienda e dedicandovi tutto il nostro tempo libero. Abbiamo fatto molti sacrifici, sia a livello personale sia economico, ma l’abbiamo fatto con passione ed \u00e8 proprio la passione la chiave del successo. Se ci\u00f2 che fai ti entusiasma, se sei felice di andare in ufficio o in studio ogni giorno, allora i risultati verranno da s\u00e9. Il secondo fattore fondamentale \u00e8 la qualit\u00e0, perch\u00e9 in fin dei conti \u00e8 sempre quella a fare la differenza. All’inizio abbiamo avuto grossi problemi con stabilimenti di produzione che non consegnavano o consegnavano prodotti di scarsa qualit\u00e0. Abbiamo dovuto mettere in evidenza questi problemi con la massima trasparenza per capire come risolverli\u201d.<\/p>\n Dr. Alexander Klose: \u201cLa qualit\u00e0 \u00e8 fondamentale anche per noi. Quando una start-up cinese arriva in Europa, nel settore viene guardata con una certa diffidenza. Ogni debolezza viene subito messa in risalto, ma \u00e8 stato proprio questo che ci ha spinto a proseguire. Abbiamo costruito non solo un’auto dal prezzo accessibile, ma una vettura straordinaria che abbiamo lanciato proprio nel momento giusto. Nella mobilit\u00e0 elettrica abbiamo tutti iniziato da un foglio bianco. Abbiamo tutti gli stessi problemi e i vantaggi che derivano dall\u2019avere una lunga storia alle spalle non possono pi\u00f9 essere utilizzati come per le auto tradizionali. A ci\u00f2 si aggiungono i tempi di sviluppo sempre pi\u00f9 brevi richiesti dal mercato. Anche in questo caso l’essere un’azienda giovane e snella ci rende molto pi\u00f9 flessibili\u201d.<\/p>\n Alexandra von Frankenberg: “Fortunatamente non \u00e8 il nostro caso. Con le feste popolari, l\u2019andamento della domanda \u00e8 alto in certi periodi. Anche se riceviamo sempre pi\u00f9 richieste di costumi tradizionali per matrimoni e altre celebrazioni, la data per noi pi\u00f9 importante rimane l’Oktoberfest. Ecco perch\u00e9 anche quest’anno siamo molto felici di contribuire all’aspetto di Wiesn “.<\/p>\n -Fine-<\/p>\n Scarica testo e immagini del comunicato>>><\/a><\/p>\n Per gli altri incontri \u201cAiways – What’s next?\u201d<\/strong><\/p>\n Comunicati stampa e incontri \u201cAiways What’s next?\u201d in lingua inglese: https:\/\/media.ai-ways.eu\/category\/news\/<\/a><\/p>\n Ufficio Stampa<\/a>\u00a0Aiways Italia \u2013\u00a0Anicecommunication<\/a><\/b><\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Aiways What\u2019s Next? Una conversazione con Alexandra von Frankenberg, fondatrice di Amsel Fashion a Monaco e interior designer di grande successo. Il design \u00e8 arte che si rende utile. Un designer di talento non si limita a un unico prodotto o settore. Bisogna sempre perseguire l’armonia tra forma e funzionalit\u00e0.<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":18940,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[609,467,80],"tags":[674,837,838,839,840],"class_list":["post-18939","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-aiways","category-press_room","category-blog-anicecommunication","tag-aiways","tag-aiways-whats-next","tag-alexander-klose","tag-alexandra-von-frankenberg","tag-amsel-fashion"],"yoast_head":"\n
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